Ricordo con grande piacere il mio carissimo Maestro Armando Renzi, a mio avviso uno dei più grandi musicisti a livello mondiale.
Racconto tre aneddoti, fra i tanti vissuti da me accanto al mio maestro di composizione.
In una certa occasione, nella classe di contrappunto e fuga presso il Conservatorio “Alfredo Casella” de L’Aquila, per meglio spiegarmi i concetti relativi alla fuga, mi chiese un tema; ben conoscendo il virtuosismo del Maestro in queste discipline, gli proposi un tema sincopato. Lo suonò, e attaccò l’esposizione per proseguire in modo mirabile, improvisando al pianoforte, una complessa fuga, senza ombra di errore. Quanto sei grande, Maestro Renzi!
In un’altra occasione, presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra (PIMS), gli presentai per la correzione un primo tempo di sonata, che, a mio parere, avrebbe meritato l’approvazione del Maestro. Lo suonò, con quel suo classico atteggiamento (scuotendo leggermente la testa, e con la sigaretta in bocca, n.d.t) e, come al solito, prese la sua matita rossa, e ruvidamente scrisse: “Ti consiglio di buttarlo al fuoco!”
Un giorno, dopo la lezione presso l’Istituto, mi invitò ad accompagnarlo in una gelateria, presso il Trastevere romano. Io ordinai il mio gelato, invece lui mi disse: “Non andare a dire in giro, caro Urbán, che a Renzi piace tanto la grattachecca!” E così, ognuno a modo suo, abbiamo goduto entrambi.
Gerardo Urbán Velasco
Direttore Scuola Diocesana di Musica
Toluca (Messico)