Preparazione al Diploma di Composizione presso il Conservatorio S.Cecilia - Roma (1967) sotto la guida del Maestro Armando Renzi
La personalità di questi, fin dal nostro primo incontro, mi ha affascinato e incoraggiato non poco, perché più che assegnare temi di Sonate, Quartetti, Ouvertures e altro già conosciuti mi ha suggerito di prepararmi da me stesso il materiale tematico a mio piacimento, dandomi così l’input necessario a costruire il brano musicale nella sua interezza.
Il Maestro, per la sua alta concezione dell’attività didattica, non si è mai risparmiato nel tirare fuori dall’allievo quello che il suo “fiuto” gli consentiva, così da stabilire quella felice intesa utilissima per la mia crescita di musicista.
Bellissime ed entusiasmanti le letture integrali: lui al pianoforte con la sua voce baritonale, contornato dagli allievi (anche familiari) o da colleghi tutti attratti dall’aria suadente della Bottega Musicale con un Maestro felice di trasmettere agli uditori quell’emozione indicibile scaturente dalla magia che sola la grande musica possiede (sia essa un Oratorio di Perosi, o una pagina del più grande Verdi).
E non disdegnava di suggerirmi a utilizzare tre temi diversi, ciascuno per ogni strumento, al mio Trio per violino, violoncello e pianoforte così come aveva fatto Pizzetti al suo Trio, in precedenza (un omaggio al suo amato Maestro Ildebrando).
Avrei altri accattivanti episodi da far conoscere agli estimatori di Armando Renzi, ma mi limito a citare quelle volte che ci si vedeva in Cantoria a S.Pietro, con le gradite visite di Nino Rota all’amico Armando, e della stima incondizionata che l’autore del “Cappello di paglia di Firenze” nutriva per il nostro indimenticabile Maestro, tanto da sottoporgli normalmente a suo giudizio le musiche che andava producendo, con la solita dovizia e genialità.
M° Giovanni Sorrentino